
Libertà è senz’altro capacità/possibilità di fare scelte e di assumersi la responsabilità delle conseguenze ed è anche piena coscienza di sé, della propria autonomia di pensiero e di giudizio, è piena disponibilità della propria dignità personale.
Per questo va ricordato Sigismondo Arquer (1530-1571), nel 450esimo anniversario della sua uccisione sul rogo, a Toledo, e va ricordato – nonostante i lunghi anni di prigionia e torture – come uomo libero.
A lui, con Manuelle Mureddu, dedicammo uno dei ritratti del libro Illustres. Vita, morte e miracoli di quaranta personalità sarde, pubblicato da Domus de Janas nel 2019.
Rievochiamo la figura e l’esempio di Sigismondo Arquer, anche perché così lontana dalle miserie della politica sarda di oggi, che invece ricordano le trame e gli opachi interessi delle potenti congreghe contro cui Sigismondo lottò e da cui fu drammaticamente sconfitto.
In occasione dell’uscita di Illustres adombrammo la possibilità che quell’opera potesse un giorno avere un seguito. “Nd’amus fintzas pro ocasiones menzus”, chiosava Manuelle alla fine della sua postfazione. E chissà che la sospirata fine dell’emergenza pandemica (sperando che sia davvero così, ogni scongiuro è lecito) non ci fornisca proprio quell’occasione migliore che aspettavamo. Restate sintonizzati!