Esce oggi su menelique un mio pezzo sull’epopea del Cagliari di Gigi Riva, a cinquant’anni dal suo primo e unico scudetto.
Non per rovinare la festa – già rovinata di suo dall’emergenza covid-19 – bensì per celebrare quell’evento, così significativo sul piano dell’immaginario collettivo, senza però rinunciare alla contestualizzazione storica e alla riflessione.
Nell’articolo sono linkati altri materiali, tra cui alcuni video. Uno riguarda i fatti di Pratobello, del giugno 1969. Immagini accompagnate dall’esecuzione di una famosissima poesia relativa a quella vicenda. Ne traduco il testo in italiano qui, per i lettori non sardofoni.
Orgòsolo come terra di banditi
(N.G. Rubanu)
fino a ieri da tutti eri conosciuta,
ma oggi a Pratobello tutti uniti
i tuoi figli sono scesi in lotta
contro l’invasione militare
che lì stava già facendo rotta.
Anziché trattori per arare
arrivano carri armati e cannoni
e truppe da macelleria per essere addestrate
inviate dai soliti buffoni
che vogliono che rinasca la Barbagia
con parchi per mufloni e cinghiali.
Dicono anche che la gente è malvagia
che vive di furti e ricatti
protetta dalla montagna infida e selvaggia.
Perché finiscano questi brutti fatti
e per dare alla Sardegna un’altra strada
questi buffoni decidono, compatti,
di inviarvi di nuovo polizia.
I contadini e i pastori
e tutta quanta la gente affamata
aspettavano concime e trattori
per avere più latte e più pane.
Invece hanno dato tutto ai signori,
a Rovelli, Moratti e l’Agacane.
Poveraccio e misero l’agnello
che aspetta che sia la volpe ad allattarlo:
quella poi ne fa un sol boccone.
Orgosolo fiera e coraggiosa,
tutta intera la popolazione,
ha capito tutto questo e minacciosa
si arma di bastone per scacciare
queste truppe fasciste e odiose
che sono costrette a tornare indietro
abbandonando montagne e pianure,
attraversando di nuovo il mare.
Non come banditi ma come partigiani
hanno dimostrato ai capitalisti
che anche solo a bastonate e a mani nude
Orgosolo manda via i fascisti.
L’articolo può essere commentato anche qui, oltre che negli spazi social di menelique.
Buona lettura.