L’ostinazione della libertà

Mentre nel mondo i venti di guerra si intensificano (fronte afghano, irakeno e iraniano su tutti), un momento di democrazia sfuggito al controllo dei padroni del vapore sancisce la bocciatura del famigerato e misconosciuto Trattato di Lisbona da parte di uno dei popoli della cara vecchia Europa, quello irlandese. Intanto, in Italia si fanno leggi contro la libertà di informazione e l’azione della magistratura e si provvede a mandare l’esercito per le strade delle città con “funzioni di ordine pubblico”. Come assaggio dei tempi che corrono non c’è che dire.

Viene da chiedersi quale sia la soluzione per quanti non vogliano adeguarsi all’andazzo generale. Il vecchio armamentario sembra ormai definitivamente in disuso (comunismo? Quando mai!). Eppure strane alchimie psico-politiche fanno sì che esponenti politici di destra (nel caso dell’Italia), citino più o meno congruamente nientemeno che A. Gramsci. Nell’ignoranza ormai patologica di qualsiasi cosa, nella palude della semplificazione ad ogni costo in cui siamo impantanati, ci sta anche questo. Se qualcuno lo leggesse, Gramsci, ci troverebbe invece parecchie spiegazioni su nostro oggi, e molti spunti di riflessione che, se non offrono già bell’e pronta la soluzione del busillis, pure possono tornare utili per avviare il discorso. Ma ci stanno già riflettendo su fior di cervelli, perciò, per una volta, lasciamo che siano le meningi altrui a spremersi anche per noi.

Diciamo solo che il peggio non l’abbiamo ancora visto e che ciò che ci aspetta non sarà una crisi congiunturale passeggera, bensì una crisi sistemica strutturale molto complicata, dall’aria poco rassicurante. Ogni sforzo di saggezza, in questi frangenti, sarà il benvenuto. Non di arrendevolezza, però: per quella non c’è più tempo. Coltivare l’intelligenza, la consapevolezza della complessità, l’amore per la terra e per chi ci vive (sii fedele alla terra! ammoniva profeticamente Nietzsche centovent’anni fa) sono poche ma sacrosante prese di posizione rivoluzionaria cui dobbiamo tener fede, se non desideriamo morte, sofferenza e distruzione. Le quali, benché santificate da santa romana chiesa (su questo, in perfetta armonia col cristiano rinato e riformato G.W. Bush e con i suoi mandanti), continuano ad avere poco charme, per noi ostinati spiriti liberi, amanti del mondo.